Chrysler Building, New York: la storia dietro il grattacielo art decò
Il Chrysler Building è uno dei grattacieli più belli di Manhattan. Scopri la storia, le curiosità e come visitarlo.
Dove si trova e come arrivare al Chrysler Building
Il Chrysler Building si trova, come precedentemente detto, a Manhattan nella zona Midtown: l’indirizzo esatto è 425 Lexington Avenue, posto all’incrocio fra la 41st e la East 42nd Street.
Si trova a due passi dalla Grand Central Terminal e tra le cose da vedere nella stessa giornata potresti inserire l’osservatorio Summit One Vanderbilt, Times Square, Bryant Park e il Palazzo dell’Onu.
È raggiungibile con le linee metro , , fermata 42nd Street – Grand Central; adoperabili anche i mezzi di superficie, nella fattispecie i bus M15, M101/102, M1, M2, M3 ed M4.
La storia del Chrysler Building
L’edificio trae origine dal concepimento ideativo del patron della famosissima casa automobilistica, Walter Percy Chrysler, fondatore nel 1925 di una longeva società mirata alla produzione di veicoli celebrati a livello internazionale.
Alla ricerca di un valido simbolo per rappresentare la nascita di un impero florido e fecondo, il buon Percy pensò subito a un grattacielo, ma non uno qualsiasi, bensì uno skycraper che fosse un inconfondibile sigillo sulla città, un dito puntato verso il cielo, il più alto che si fosse mai visto sulla faccia del pianeta.
Un po’ follia, un po’ megalomania, l’embrione s’incarna nel progetto di un architetto altrettanto ardito quanto anticonvenzionale, William van Allen, il quale accettò di buon grado una scommessa che si materializzò progressivamente nel suo personale capolavoro, ultimato nel 1930.
La struttura dell’edificio
Per quanto si provi a immaginarlo, il Chrysler Building sembra valicare nettamente i confini della fantasticheria, dunque bisogna vederlo almeno una volta nella vita e non certo in cartolina.
Altezza del Chrysler Building
Con un’altezza di 319 metri e ben 77 piani, s’impone come autentico peso massimo dell’urbanistica a stelle e strisce, pazzesco agli albori degli anni ’30 e stupefacente ancora adesso, realizzato in puro stile Art Decò, con guglia in acciaio inox (come del resto tutta la parte superiore del grattacielo).
Ha campate a tre archi e finestre triangolari a mimare la forma dei radiatori delle vetture d’epoca (il 30° piano, privo di finestre, riporta una bicromia in mattoni atta a rappresentare visivamente le ruote di un’auto con parafanghi in metallo).
Persino gli angoli si fregiano di orlati decorativi in grado di riprodurre macroscopicamente i tappi dei radiatori Chrysler, mentre più in alto (parliamo della cima) gli ornamenti ricreano maestose teste d’aquila e i leggendari gargoyles, possenti creature fantasy.
La guglia (che in origine doveva essere realizzata in rame, vetro e terracotta e non in acciaio) è la punta di diamante della costruzione, lunga 60 metri e contenente alla base la lussuosa suite bipiano riservata ai vezzi del facoltoso patron (che poteva così vantarsi di poter espletare i propri bisogni nella toilette più alta del mondo).
L’interno del Chrysler Building
Internamente, il Chrysler Building manifesta una conclamata volontà di allibire, a cominciare dal magnifico atrio, il quale è peraltro l’unica parte visitabile dell’edificio: nato come salone per l’esposizione di automobili, venne restaurato nel 1978 con implementazioni in marmo, granito e acciaio cromato.
Dall’atrio partono ben 18 ascensori con porte in legno intarsiato, ma alzando la testa non sono loro ad attirare la maggior attenzione, da focalizzare sul soffitto interamente dipinto da Edward Rumball, i cui soggetti rappresentati (i mezzi di trasporto del XX secolo) sono una finestra aperta (non in senso letterale, ovviamente) sul progresso umano.
Qualche curiosità e il posto migliore per vederlo e fotografarlo
Il Chrysler Building si porta dietro un bagaglio di leggende, storie bizzarre e aneddoti, molti dei quali ne raccontano la genealogia effettiva.
Il primo riguarda la famigerata guglia d’acciaio, che venne costruita all’ultimo momento per vincere la gara d’altezza (su cui furono addirittura fatte pesanti scommesse) ingaggiata con la Bank of Manhattan, edificata in contemporanea.
Installata in meno di 2 ore, la guglia ha messo a repentaglio le coronarie del progettista van Allen, che all’epoca si trovava a seguire le delicatissime fasi dell’installazione, avvenuta nell’ottobre del 1929 a 260 metri d’altezza e sopra la 40esima strada, sulla quale incombeva un pachiderma di 27 tonnellate: fu un successo e il Chrysler Building si aggiudicò il primato di grattacielo più alto del mondo con 320 metri, un record che poté godersi però per poco tempo, fino a quando non venne costruito l’Empire State Building, alto 381 metri.
Quest’ultimo venne ultimato nel 1931 e nel 1933 apparve nella primigenia pellicola cinematografica su King Kong, che nel finale muore precipitando dall’Empire State Building e non dal Chrysler Building, come molti hanno pensato finora.
Altra curiosità riguarda la realizzazione del grattacielo: ebbene, si tratta di un edificio i cui materiali sono stati finemente lavorati a mano dai laboratori allora presenti al 65° e al 67° piano, capaci dunque di infondere un marcato tocco artigianale alla somma struttura.
Summit One Vanderbilt
Nelle vicinanze del Chrysler Building ha aperto un bellissimo osservatorio il Summit One Vanderbilt che offre delle viste spettacolari sul Chrysler Building e sull’Empire State Building.
Una delle unicità di questo grattacielo è l’ascensore Ascent: si tratta di un ascensore esterno all’edifico che arriva fino ai 365 metri e vi regalerà delle viste uniche sui grattacieli di Midtown Manhattan.
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